domenica 29 dicembre 2013

HoVisto : UN FANTASTICO VIAVAI

Ebbbraaaaavo Pieraccioni!

Finalmente, dopo quasi 20 anni di film clone con gli stessi ingredienti ripetuti all'infinito, non ti va a creare qualcosa di fondamentalmente nuovo, in cui il suo solito personaggio si incastra alla perfezione, senza annoiare, anzi, divertendo?

Finalmente si esce dall'archetipo del toscanaccio non particolarmente brillante, che incontra guardacaso una gnocca stratosferica (single o circa..) con cui finisce insieme per sempre, circondato da amici strampalati e cazzoni e il cui resto della trama è inconsistente!!!

No, stavolta Pieraccioni azzecca la storia giusta e d'altronde, ha pure 50 anni, si vede e certo non sarebbe stato credibile messo accanto ad una gnocca 25enne.

Poi ok, gnocche 25enni ce n'è più d'una, ma non sono il suo obbiettivo, anzi, una arriva anche a rifiutarla!

Incredibile eh?

Deliziosa la citazione da I LAUREATI, con le scene del cameriere : quasi un passaggio obbligato per Leonardo/Arnaldo, che vuole segnare un punto di svolta nel suo fare cinema, come a dire che è ora di mettere la testa a posto e di abbastare co 'sti film sulle gnoccolone.

Divertente, ma non troppo demenziale, originale, ma non troppo surreale, fa anche quasi commuovere. 

Non fa acqua : gli unici elementi che si avvertono in eccesso, sono Marco Marzocca, che è lì a fare la spalla a Maurizio Battista, ma per il resto, decisamente superfluo e Massimo Ceccherini, invecchiatissimo, che purtroppo non ha più la verve comica di 15 anni fa.

Forse anche una punta esagerata la gelida moglie Serena Autieri.

Per il resto, un film piacevole, allegro, con un buon ritmo, con una bellissima fotografia data dalla naturale luce della splendida Arezzo, con una vena malinconica data dal guardarsi attorno e ritrovarsi cinquantenne in un mondo in cui questi "giovani" di cui tanto ci si riempie la bocca, sembrano solo presi da smartphone, internet e Candy Crush Saga.

Forse Pieraccioni non si è accorto di questa ultima definizione, così come non si avverte nella storia quella frustrazione data dai tempi di crisi che sta diventando una moda in molti film, ma mi piace pensare che siano scelte volute, che sia una volontà stilistica, raccontare di giovani belli e che non tengono mai in mano un cellulare, che studiano, che vogliono vivere, che fanno cazzate, ma il cui messaggio rimane, quando arrivano i titoli di coda, la speranza di un futuro migliore, senza dover per forza constatare quanto sia brutto il presente.

PS: Ma come cavolo è fatto un culo a freesbee???

Voto 8 e 1/2

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