sabato 14 dicembre 2013

HoVisto : SOLE A CATINELLE

Sono finalmente riuscito ad andare a vedere il film dei record.

Campione d'incassi, il nuovo di Luca Medici alias Checco Zalone, è effettivamente un film fresco, divertente e abbastanza originale.

Il personaggio di Medici non risente troppo della sua anzianità : non ritroviamo ancora il cantautore-neomelodico-meridionale-sfigato e anzi la maturazione dell'attore coincide con un giusto passo avanti del ruolo che interpreta.

Dopo il Checco fidanzato di provincia, senza lavoro ma con tanti sogni da realizzare, dopo il Checco umile emigrato al nord, con lavoro noioso e precario, ora abbiamo un Checco delizioso papà con un credibile e sincero amore per il figlioletto.

Le situazioni ironiche non stancano, non ripetono, anzi fanno leva su quella generazione di 40enni che, cresciuti in una epoca in cui la tecnologia cambiava totalmente la vita della gente in pochi mesi, si possono identificare nella situazione della zia che ha un malore a causa della bolletta della luce troppo alta (nel mio caso..era mia nonna...identica!), nel padre che trova eccitante una partita con il mitico videogioco del tennis anni '70 ma poi devono fare i conti con "la crisi", con gli smartphone e con il lavoro che non esiste più.

Senza suggerire troppa drammaticità nelle tematiche delicate affrontate, come appunto crisi economica, lavoro e anche la disabilità, la storia discende forse con un pelo di fretta nel surreale, culminando nella scena di chiusura con la zia moribonda.

In sostanza un buon film, fa ridere, sì, ma è probabile che i record di incassi siano dovuti ad un insieme di fattori, quali il periodo di uscita favorevole (praticamente senza concorrenza, prima dei cinepanettoni che non interessano più a nessuno), quali il personaggio di Checco che si è dosato bene nel corso degli anni successivi l'exploit con Zelig e che non è incorso nella saturazione mediatica come è capitato a molti altri attori, svendutisi immediatamente e rimasti delle meteore.

Non parliamo nemmeno di paragoni con altri fenomeni del "nuovo" cinema italiano. Aldo Giovanni & Giacomo non ne azzeccano una da anni e il sottoscritto da tempo è arrivato alla conclusione che il loro periodo migliore, quello dei primi 3 film, fosse una fortunata serie di coincidenze. Pieraccioni ancora tenta di clonare sè stesso...a volte ci riesce, a volte no. Vedremo cosa farà con questo lavoro di prossima uscita? Ale&Franz, buoni film...ma si dedicano più al teatro ed a volte è un peccato. Ficarra & Picone, forse non li seguo io..che fine han fatto?

In questo contesto, Checco Zalone, mi ripeto, risulta ancora fresco, originale e molto divertente. Il modo in cui zittisce il bambino, diventato logorroico alle 4 di notte è senz'altro il momento di maggior comicità del film, sfiora il grottesco, quasi stile Griffin. 

Una curiosità...sono evidenti i richiami agli sponsor : Checco che manda videomessaggi alla moglie con lo smartphone di cui il marchio è ben mascherato, ma in cui il logo Wind è bello in evidenza non risulta sgradevole, ci può stare.

Al contrario invece, ho trovato fuori luogo il ruolo dato alla CGIL : bandiere nuove e splendenti messe in bella mostra per metà film, come si possono incastrare in un prodotto Medusa e TaoDue? I sindacati che simpatizzano con Berlusconi? Ohibò...

Comunque, 8 euro spese bene, tutto sommato.

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