martedì 15 gennaio 2013

HoLetto : 22/11/'63 di Stephen King

CAPOLAVORO.
CAPOLAVORO.
CAPOLAVORO.
CAPOLAVORO.
CAPOLAVORO.
CAPOLAVORO.
CAPOLAVORO.
CAPOLAVORO.
CAPOLAVORO.
CAPOLAVORO.
CAPOLAVORO.

No...non mi stanco di dirlo...ripeterlo...

Avete mai letto un CAPOLAVORO? Io si, finito oggi.

Stephen King ne ha tirati fuori di romanzi meravigliosi, ma il suo ultimo periodo non sembrava particolarmente florido.

Non seguo la serie della Torre Nera, nè ho letto THE DOME, ma avendo dato una letta in giro e avendo alle spalle DUMA KEY, non mi aspettavo di trovarmi di fronte a qualcosa del genere.

DUMA KEY non è male, ma effettivamente rispecchia il King attuale, maturo e attento ai dettagli, ma troppo spesso prolisso e talvolta addirittura noioso.

Conitnuo a pensare al mio tentativo fallito di leggere LA STORIA DI LISEY, una cosa atroce, una noia mortale, un qualcosa di inconsistente, tanto che fino a dove sono arrivato io, non succede assolutamente niente. Nonostante questo c'è chi grida al capolavoro anche per questo mattone assurdo...bah..

Ma torniamo a noi.

Questo romanzo dal titolo inmemorizzabile, parla, come saprete di Lee Oswald, l'uomo che (si dice) abbia ucciso John Fitzgerald Kennedy e mi perdonino gli eredi del defunto presidente USA se pensando al secondo nome di JFK mi viene sempre in mente lo sketch di Aldo, Giovanni & Giacomo che interpretano tre feti nella pancia della mamma e Aldo dice che una volta uscito, vuole chiamarsi appunto Fitzgerald.

Il protagonista, Jake Epping, viaggia nel tempo entrando in una sorta di varco dimensionale che porta sempre allo stesso giorno del passato. Non vi racconterò molto altro della trama, perché ci tengo che lo leggiate, quindi mi limiterò a dire che questo romanzo parla di Oswald, di patriottismo, della vita negli anni 50/60, di danza, d'amore.

Iniziatelo e vi renderete conto di non star leggendo un libro, ma di essere anche voi in qualche modo trasportati nel tempo, vivrete sulla spalla di Jake (che si cambierà nome in George Amberson), come uno spirito guida e vedrete realmente ciò che vede lui.

Certo, la narrazione in prima persona, aiuta, ma diamine, mai visto un romanzo che ti fa davvero vedere le luci, le auto per la strada e a proposito di auto, ti fa innamorare di questa:


Jake/George la acquista nel 1958, appena arrivato nel passato e se ne innamora, rimanendole fedele per quasi tutta la storia e credetemi se vi dico che anche voi andrete a cercare foto, caratteristiche della Ford Sunliner e dal momento che avrete letto 22/11/'63 se vi capiterà di vederne una, rimarrete senza fiato.

Non so come altro convincervi che siamo di fronte ad un libro meraviglioso, fatico a esprimere la mia tristezza nell'averlo chiuso, per la prima volta avrei voluto che una storia non finisse, quasi pensavo di ricominciarlo daccapo...

Vi accenno ai difetti, perchè sì, ne ha.

Iniziamo con il più evidente parallelismo, quello con la saga di RITORNO AL FUTURO.

Ok, la scelta del periodo di viaggio nel tempo è obbligatoria, trattandosi dell'omicidio di Kennedy.
Ma Jake, per guadagnare soldi, si porta dal futuro alcuni risultati sportivi....

...il che ci ricorda davvero tanto quel Biff Tannen che ruba l'almanacco sportivo a Marty McFly per darlo a sè stesso ed arricchirsi, no?

Vabè...diciamo che era anche una cosa plausibile : dovendo operare in una sorta di mondo nuovo, che si conosce in parte dai libri di storia, Jake/George non poteva mettersi subito a cercare lavoro per tirare a campare. Il varco temporale porta nel 1958, l'omicidio di Kennedy avviene nel 1963, quindi egli deve rimanere per 5 anni della sua vita nel passato e ci può stare che si metta a scommettere, tant'è che ne pagherà amaramente le conseguenze....

Occhio, da qui in poi SPOILER, quindi se non volete rovinarvi il finale NON LEGGETE!




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L'altra grande, stavolta eccessiva, somiglianza con RITORNO AL FUTURO, sta nel finale : Jake riesce nel suo intento, ma questo ha effetti devastanti e quindi, tornando indietro, si ritrova in un 2011 alternativo, un mondo brutto, violento, devastato da terremoti, criminalità e tutta una serie di fatti conseguenti a ciò che lui aveva cambiato nella sua permanenza dal 58 al 63.

Proprio come Marty e Doc che, dopo il casotto creato dal Biff vecchio, si ritrovano in un 1985 alternativo, un mondo brutto, violento devastato da Biff Tannen, ricco imprenditore, incredibilmente fortunato al gioco.



Non so cos'altro dirvi, se non darvi il consiglio di correre in libreria a comprarlo.

1 commento:

  1. http://startrekitalia.net/viewtopic.php?f=34&t=18279&p=465757#p465757

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